Hatha Yoga all’aperto a Riccione al Lago Arcobaleno
22 Maggio 2021Inaugura Rimini Avventura, il nuovissimo Top Adventure Park nel parco XXV aprile, a 300 m dal Ponte di Tiberio.
15 Giugno 2021A bordo anche una ricercatrice dell’Università di Bologna per Cefeo. Tre educatori, tra cui lo skipper Ambrosani, accompagnano gli utenti nella terapia “outdoor” che da oltre 20 anni caratterizza il progetto Ulisse.
Rimini – Dopo la pausa di un anno dovuto all’emergenza CoVid, riprende il progetto Ulisse, le crociere terapeutiche organizzate da oltre 20 anni dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori. Quest’anno la peculiare esperienza riminese di outdoor education accade nel 40simo anniversario della fondazione dell’azienda sociale. Inoltre, la crociera entra in una fase accademica: all’equipaggio si è aggiunta Chiara Borelli, dottoranda di ricerca del Dipartimento di scienze dell’educazione dell’Università di Bologna che sta compiendo uno studio per Cefeo, il Centro di ricerca sull’Educazione e la Formazione Esperienziale e Outdoor dell’ateneo bolognese.
A salpare verso i lidi croati sette ospiti della Comunità Terapeutica di Vallecchio, guidati da capitan Andrea Ambrosani, lo skipper che ha ereditato il comando dal fondatore del progetto, Werther Mussoni, e assistiti dallo psicologo Michele D’Alessio e dall’educatrice Chiara Gentili, entrambi ormai dei veterani di questa esperienza, unica invece per quasi tutti i pazienti a bordo. Anche se gli ingredienti sono quelli di una vacanza – sole, mare, barca a vela – per operatori della Cento Fiori e ospiti non sarà proprio una villeggiatura: «per gli educatori lo scopo principale della crociera è l’osservazione degli utenti – dice Michele Maurizio D’Alessio – ma per i pazienti è un’esperienza formativa perché è la realtà stessa (il vento, il mare, la convivenza in uno spazio particolare come una barca) a regolarizzare i rapporti: la realtà ci detta delle priorità. Il gruppo dei pazienti trova quindi un suo equilibrio nel corso della crociera».
A salutare il viaggio della prima crociera 2021 il fondatore del progetto, Werther Mussoni, che anche se ha smesso la cerata del capitano, non fa mai mancare il suo supporto agli equipaggi, quando non prende addirittura parte alle crociere. Ai nuovi marinai Mussoni ha ricordato che questa esperienza serve “a far riscoprire il gusto della vita che c’è nelle cose, anche in quelle inaspettate o non piacevoli, e nelle persone che ci circondano”. A sottolineare che questo viaggio è un’ulteriore tappa nel percorso di realizzazione di sé, avviato con l’adesione alla terapia.
Il progetto Ulisse sono ormai 20 anni che solca i mari. Quest’anno la prima delle tre crociere che si svolgono normalmente servirà a mettere a punto degli strumenti di osservazione e valutazione da parte del Cefeo, grazie appunto alla presenza della ricercatrice Chiara Borelli. Ora si utilizza una barca a vela dotata di tutti i comfort, ma all’inizio non era così. La prima crociere era con una goletta in legno, il Catholica, un ex peschereccio cattolichino restaurato dagli ospiti della Comunità Terapeutica di Vallecchio, poi diventata la Goletta Verde di Legambiente. All’epoca le crociere duravano settimane e toccavano il mar Ionio e poi le coste della Sicilia. Ora l’esperienza si gioca tra le due traversate e la costa croata. Forse crociere meno lunghe, ma non meno intense per i pazienti.